sabato 15 luglio 2017

FARMACOCINETICA DEGLI AUDIUVANTI A BASE DI ALLUMINIO

Raccolta di dati a cura di Sara Vallenari  (studivaccini@gmail.com) effettuata il 15/07/17 a cui tutti sono invitati a contribuire segnalando inesattezze e ulteriori studi scientifici inerenti

PERCHE' ALCUNI VACCINI CONTENGONO ALLUMINIO

L’alluminio è aggiunto a molti vaccini, in uso nell’età pediatrica e non, come adiuvante. Lo scopo dell’adiuvante, nella progettazione del vaccino, è quello di stimolare una maggiore risposta immunitaria, soprattutto potenziando la risposta immunitaria umorale o Th2, cioè la produzione di anticorpi. Non ci sono evidenze che possa aumentare anche la risposta cellulo-mediata o Th1. 
L’adiuvante dovrebbe, secondo le intenzioni, aumentare la ritenzione dell’antigene del vaccino nella sede d’inoculazione dello stesso e/o mantenere la persistenza del vaccino, nella sede d’inoculazione, per un tempo sufficiente. Infatti, l’adiuvante, in questo caso l’alluminio, aumentando il tempo di permanenza nella sede d’inoculazione, dovrebbe facilitare il sistema immunitario nel produrre una risposta anticorpale adeguata.

FARMACOCINETICA DEGLI AUDIUVANTI A BASE DI ALLUMINIO

La farmacocinetica è una branca della farmacologia che studia quantitativamente l'assorbimento, la distribuzione, il metabolismo e l'eliminazione dei farmaci.

A differenza che per gli altri tipi di farmaci, non esitono leggi che obblighino le aziende produttrici di vaccini a svolgere test di farmacocinetica prima di immeterli sul mercato (Così recita il foglietto informativo di Infanrix Hexa, l'esavalente pediatrica usata anche in Italia: 5.2 Proprietà farmacocinetiche: La valutazione delle proprietà farmacocinetiche non è richiesta per i vaccini.). 
Pertanto l'utilizzo degli audiuvanti a base di alluminio è stato introdotto solo ipotizzando come poi l'organismo avrebbe poi smaltito questo metallo. 
Molti medici, nel rassicurare sulla sicurezza dei vaccini, paragonano l'esposizione ad alluminio attraverso l'inoculazione intramuscolo con quella derivante dall'alimentazione, ma non forniscono riferimenti agli studi che indicano in che modo effettivamente l'alluminio inoculato viene gestito dall'organismo.
L'ipotesi a tutt'oggi molto diffusa tra i medici infatti, è che si producano dei depositi di alluminio extracellulare, che in tempi più o meno rapidi, sarebbero sciolti da alcuni acidi organici, quali l’acido malico, l’acido citrico e l’acido lattico, che avrebbero un’azione chelante nei confronti dell’alluminio. L’alluminio, ridotto in forma ionica (Al 3+) e quindi reso idrosolubile, sarebbe poi eliminato dall’organismo, in tempi ragionevolmente brevi, attraverso le urine. 

In realtà, grazie a studi condotti sugli animali in un secondo momento, si sono documentate cose diverse. Innanzitutto, non si si verificano semplicemente dei depositi extracellulari di alluminio, perchè il sistema immunitario lo percepisce come corpo estraneo: le nano-strutture costituite dal composto di alluminio sono rapidamente inglobate da monociti (dei globuli bianchi) che, carichi del metallo, entrano, con un meccanismo simile a un “cavallo di Troia”, nel tessuto linfatico di altri organi anche molto distanti dal sito d’inoculazione, come il fegato, i reni, la milza e infine il cervello [2]

Questo meccanismo di difesa che il corpo mette in atto per smaltire l'alluminio ricevuto per via intramuscolare, molto diverso del maccanismo di smaltimento messo in atto per smaltire l'alluminio assunto attraverso la dieta, riesce effettivamente nel suo intento? Tutto l'alluminio viene effettivamente espulso tramite i reni o resta in parte nel corpo? Lo studio condotto sui conigli [2] non lo dice.

Certo è che, di sicuro, almeno alcune volte, qualcosa purtroppo va storto. Si è infatti riscontrato che
se, a distanza di mesi e di anni dal vaccino si pratica una biopsia nel muscolo deltoide ove è stata praticata la vaccinazione, in una certa percentuale della popolazione vaccinata si riscontra una lesione istopatologica, denominata Miofascite Macrofagica (MMF) e si rileva la presenza di alluminio. In chi manifesta una lesione MMF, spesso si associano sintomi clinici quali artromialgia, affaticamento cronico e deficit cognitivi. [1]
Valutazioni di questa patologia e correlazioni con le vaccinazioni contenenti audiuvanti a base di alluminio sono state fatte in Francia, USA, Israele, il Brasile, l’Australia.

Quindi sappiamo che NON in tutti i casi l'alluminio inoculato viene eliminato, perchè ci sono degli studi [1] e dei pazienti affetti da Miofascite Macrofagica che lo dimostrano. Non mi risulta sia scritto sui foglietti illustrativi distribuiti dai centri vaccinali e NON sappiamo quanti sono questi casi in Italia, perchè il sistema di farmacovigilanza AIFA (riconosciuto apertamente come sottostimato ed incompleto) non li riporta.
 

Quello che purtroppo ancora non so è: a parte questi sfortunati casi riscontrati perchè causanti dei sintomi, l'alluminio viene totalmente smaltito? Quali sono gli studi che lo confermano? Se li conosci, ti prego di contribuire a questa ricerca di informazioni scrivendo a studivaccini@gmail.com

RIFERIMENTI SCIENTIFICI

[1] L’ultimo studio pubblicato sulla correlazione tra Miofascite Macrofagica e vaccini contenenti alluminio è dell’aprile 2016, e porta la firma di R.K. Gherardi, J. Aouizeratea, J. Cadusseaua, S. Yaraa, F.J. Authier, tutti medici francesi e tutti medici esperti in malattie neuro-muscolari. Il titolo è “Aluminum adjuvants of vaccines injected into the muscle: Normal fate, pathology and associated disease”

[2] Studio "In viva absorption of aluminium-containing vaccine adjuvants using 26Al"
("Assorbimento in vivo dell'audiuvante vaccinale contenente alluminio usando Al26" ne trovi una sintesi in italiano qui)

AUTORI: Richard E.Flarend”, Stanley L. Hem-l-II, Joe L. White$, David Elmore”, Mark A. Suckow§,
Anita C. RudyY and Euphemie A. Dandashlit
Pubblicato su:
Vaccine, Vol. 15, No. 12113. pp. 1314-1318, 1997@ 1997
Elsevier Science Ltd. All rights reserved
Printed in Great Britain
fonte: https://vaccinepapers.org/wp-content/uploads/In-vivo-absorption-of-aluminium-containing-vaccine-adjuvants-using-26Al2.pdf


ARTICOLI DI APPROFONDIMENTO:

RIFLESSIONI SULLA SICUREZZA DELL’ALLUMINIO COME ADIUVANTE NEI VACCINI
10 Mar 2017  - a cura della Dott.ssa Emma Pistelli
pubblicato sul sito dell'ASSIS associazione di studi e informazione sulla salute:
http://www.assis.it/riflessioni-sulla-sicurezza-dellalluminio-adiuvante-nei-vaccini/

“Adjuvants des vaccins: ‘comprendre qu’en matière de sécurité tout était faux fut un choc’“
Intervista di Anne Sophie Novel a Romain Gherardi, responsabile del Centro di patologia neuromuscolare dell’ospedale Henri-Mondor (Val de Marne)
apparsa su Le Monde il 10-02-2017

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